Gli alberi come qualsiasi essere vivente invecchiano.
Gli alberi in città, a causa delle condizioni non ottimali (inquinamento, compattamento del terreno, conflittualità con il costruito, effetti dei cambiamenti climatici) hanno una vita più breve rispetto alle condizioni naturali. Per il contesto urbano questo vale tanto per le specie autoctone più adatte a contesti umidi come i boschi, quanto per le specie alloctone che hanno il loro optimum nei luoghi di origine.
Tuttavia, il ciclo di un albero in un contesto urbano può durare diversi decenni ammortizzando e rendendo assolutamente conveniente l'investimento iniziale per l'impianto. Certo vanno garantite condizioni minime per il benessere delle piante come ad esempio la sufficiente superficie libera per gli scambi gassosi delle radici, la sufficente distanza da manufatti antropici, il sistema di irrigazione efficace almeno nei pimi due anni dall'impianto e naturalmente la scelta delle specie più adatta.
Dopo la maturità gli alberi iniziano a perdere la caratteristica forma della chioma verso strutture più disordinate. Inoltre le carie diventano sempre più frequenti e il legno sempre meno resistente aumentando i rischi di cadute e ribaltamento soprattutto nei contesti più frequentati dalle persone.
Non esistono delle regole molto rigide per comprendere quando è giusto abbattere un albero. La decisione deve essere valutata di volta in volta, a seconda delle condizioni della pianta e delle condizioni del contorno. Soprattutto in ambito pubblico la decisione deve tenere in considerazione eventuali lavori previsti che potrebbero compromettere la vitalità di giovani alberi messi a dimora come sostituzione.
In città a destare preoccupazione sono soprattutto i pioppi neri e i cedri caratterizzati da elevate dimensioni e da alcuni problemi di carattere fitosanitario che ne minano la stabilità meccanica.
L'abbattimento non deve essere un tabù. Quando la stabilità biomeccanica è compromessa non ci possono essere altre soluzioni. Contemporaneamene è sempre meglio diffidare dagli operatori poco qualificati che offrono soluzioni "terminator" e con superficialità suggeriscono abbattimenti massivi.
Motivazioni quali la mancanza di visuale e la presenza di malattie non ben specificate non sono sufficenti.
Eventuali alberi di grande dimensioni (pioppi e cedri soprattutto) collocati impropriamente a ridosso di palazzi e costruzioni possono talvolta togliere luce alle abitazioni pur in condizioni di stabilità meccanica ottimali. In questo caso sarebbe sbagliato procedere all'abbattimento. Meglio sarebbe una potatura di alleggerimento, in particolare del secco (rimonda).
La strategia risolutiva a ogni situazione è applicare la procedura di Vta (Visual tree assesment) che consente al professionista abilitato di seguere criteri razionali al fine di giungere alla scelta migliore. E' una procedura che deve essere condotta da un dottore agronomo e che nei casi più complessi può avvalersi anche di soffisticati metodi strumentali.
Andrea Bucci dottore agronomo a Milano, Monza, Pavia, Lodi, Bergamo e Brescia. Agronomo Milano.
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